Oggi definire il concetto di eleganza non è facile, l’eleganza non è un concetto immutato, ma si evolve costantemente, adeguandosi alle trasformazioni socioculturali ed economiche.
L’eleganza contemporanea senza dubbio ha perduto rigore guadagnando consensi nei suoi nuovi aspetti di versatilità. L’eleganza maschile, si lega a una storia fitta di regole e regimi stilistici tanto inflessibili quanto garanti di buon gusto; negli ultimi decenni l’eleganza si è evoluta in più direzioni, è cambiato l’uomo, il suo approccio al quotidiano, il suo punto di vista, e ciò che si indossa non solo deve valorizzare ma anche saper definire l’identità in una dimensione sempre più dinamica.
Tuttavia non credo possa esistere alcuna forma di eleganza contemporanea se in essa non si coglie il filo sottile della tradizione: riaggiornare non vuol dire dimenticare le lezioni del passato. Non il classico di altri tempi ma nemmeno la moda ad ogni costo, piuttosto immagino che la nuova eleganza consista in una sobria fusione tra attualità e tradizione. La tradizione è frutto della cultura, di cui l’Italia è stata nei secoli primo esempio nel mondo
Moda, arte, design, artigianalità e tavola made in Italy affondano le loro radici nello spessore di un patrimonio culturale ineguagliabile e imprescindibile.
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